MASI PAOLO

MASI PAOLO (Firenze 1933)

Paolo Masi

Paolo Masi è nato a Firenze nel 1933. Fin dagli anni Cinquanta partecipa a quella elaborazione sperimentale di nuove tendenze artistiche che a Firenze si caratterizzerà come frattura profonda e mai più rimarginabile nei confronti del passato. Una liberazione dai canoni del formalismo e di ogni tipo di accademismo perseguita con intensità e coerenza, che in Paolo Masi passerà dalle iniziali esperienze della pittura informale e dell’astrattismo concreto a un’attività articolata, complessa e diversificata sul piano tecnico-linguistico.

Negli anni Sessanta l’attività di tipo programmatico e teorico si esplica per Masi con la partecipazione a collettivi e gruppi, ed è sempre strettamente legata ad una ininterrotta e continua sperimentazione sul modo di operare e trasformare la materia: il lavoro è per l’artista fiorentino qualcosa sempre in fieri, che di volta in volta si apre a nuovi approfondimenti e a nuove soluzioni.

Ricordiamo, ad esempio, la sua partecipazione con Lanfranco Baldi, Auro Lecci, Maurizio Nannucci, al gruppo di ricerca estetica Centro F/Uno (1967-70), che esce dall’ambito delle contingenze localistiche, cercando riferimenti in contesti più vasti. Di questo momento sono gli interventi collettivi o abbinati, come quello sulle Cromointerferenze riflesse (condotto con Baldi) realizzato nel settembre 1970 a Zafferana Etnea per la manifestazione Interventi sulla città e nel paesaggio.

In seguito si avvicina alle contestuali esperienze analitico-riduttive, scomponendo e riorganizzando sul pavimento e contro le pareti aste di alluminio, specchi, fili o piccole stecche di plexiglas colorato, che estendono anche alla terza dimensione la ritmicità dello "spazio-colore" (Galleria Schema, Galleria Christian Stein). La fase successiva coincide con il ritorno alla bidimensionalità attraverso il progetto  Rilevamenti esterni - conferme interne (1974-76), elaborazione che Paolo Masi sviluppa all'esterno del suo studio con il lavoro iniziato nel 1974 a New York delle Polaroid di tombini, muri e pavimenti e, contemporaneamente, all'interno dello  studio con le Tessiture (tela grezza cucita) e i Cartoni da imballaggio, dove utilizza per la prima volta adesivi trasparenti e coprenti, facendo emergere la struttura interna del materiale (Lydia Megert, d+c Mueller Roth, Thomas Keller, Primo piano, La Polena, Ariete, Schema).

Dal 1974 Masi è co-fondatore insieme a Maurizio Nannucci e Mario Mariotti di un collettivo che gestisce lo spazio no profit di Zona a Firenze, spazio che ha lo scopo di diffondere esperienze artistiche nazionali e internazionali. Tale esperienza troverà poi la sua continuazione a partire dal 2000 nel collettivo Base.

La sua intensa attività è confermata e riconosciuta sia in Italia che all’estero. Ricordiamo, tra le altre, le partecipazioni alla Biennale di Venezia (1978); alla XI Quadriennale romana (1986); alle mostre Kunstlerbücherdi Francoforte e Erwitert Photographie Wiener Secession di Vienna (1980); alla mostra parigina sul libro d’artista (Centre Georges Pompidou, 1985), ad Arte in Toscana 1945-2000(a cura di Alberto Boatto e Daniel Soutif, Palazzo Strozzi, Firenze, Palazzo Fabroni, Pistoia, 2002) e alla mostra  Pittura Analitica. I percorsi italiani 1970-1980 (a cura di Marco Meneguzzo, Museo della Permanente, Milano 2007).

Le opere della sua più recente produzione sono i Contenitori di forma colore, le Serialità e nuovamente i Cartoni, ovvero delle superfici di vario tipo (legno, tela, carta) sulle quali l’artista interviene con una complessa operazione pittorica. Questi lavori sono stati presentati a varie riprese al Centro d'Arte Spaziotempo di Firenze dal 1993 al 2002, e presso l'attuale galleria di riferimento dell'artista, Frittelli arte contemporanea.

La recente serie di plexiglas, Trasparenze, iniziata nel 2000, dipinta con la tecnica della vernice spray, suggella l'incessante evoluzione sperimentale del lavoro di Masi, permettendo all'artista di operare una nuova definizione dello spazio attraverso "sollecitazioni cinetico-cromatiche" di luci e ombre. L'installazione Senza titolo (Trasparenza) del 2003, composta da decine di esili lastre di plexiglas dipinto, è  entrata a far parte della Collezione permanente del Museo Pecci di Prato ed è stata presentata recentemente al Museum of Contemporary Art di Shanghai. Opere storiche dell'artista si trovano nelle collezioni del Mart di Rovereto, della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze e della Galleria d'Arte Moderna di Torino.

L'artista vive e lavora a Firenze.

Senza Titolo

Senza Titolo

Codice Senza Titolo 1977
Tecnica Pastelli e incisioni su cartone spessore 3cm circa
Dimensioni Dimensioni 40x40 cm
Anno Anno 1977
Numerazione Opera unica completa di teca in plexiglass
Note Autentica dell'Artista su fotografia
Senza Titolo

Senza Titolo

Codice Senza Titolo 1974
Tecnica Spago su cartone da imballaggio spessoreato
Dimensioni Dimensioni 40x40 cm
Anno Anno 1974
Numerazione Opera unica completa di teca in plexiglass
Note Autentica dell'Artista su fotografia.
Senza titolo

Senza titolo

Codice Senza titolo
Tecnica Tecnica mista su cartone spessorato
Dimensioni Dimensioni 70x50 cm
Anno Anno 2010
Numerazione Opera unica
Note

Autentica dell'artista su fotografia.

Opera completa di teca in plexiglass.

 
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